L’anacardo, squisito ricostituente naturale

L’anacardo, squisito ricostituente naturale

L’albero di anacardio è una pianta tropicale che produce una sorta di “doppio frutto” accorpato, uno fresco (botanicamente falso), che viene definito mela d’anacardio e uno secco, chiamato noce d’anacardio. La prelibata parte di questo insieme, però, non è né l’uno né l’altro, bensì il suo seme: l’anacardo.

Perché possa essere estratto senza contaminarlo con la sostanza caustica che lo ricopre, il guscio della noce reniforme che lo contiene viene tostato e rotto, poi la noce viene scottata nuovamente per facilitare la rimozione della leggera pellicola scura urticante. La complessità di questa procedura fa sì che solo il 10 per cento della produzione grezza riesca a giungere al termine del ciclo di trasformazione e spiega l’alto valore dell’anacardo sul mercato europeo.

Un valore giustificato anche dal fatto che questo frutto oleoso, rispetto ai suoi analoghi, denota una composizione straordinariamente equilibrata. Contiene infatti il 43 per cento di grassi (di elevato valore biologico, che non incrostano le arterie e non affaticano il fegato), il 26 per cento di carboidrati, solo il 3 per cento di fibra e il 20 per cento di proteine nobili, oltre a un ampio spettro di vitamine e sali minerali.

L’anacardo è anche un’ottima fonte di omega3. Insomma, dal punto di vista medico può essere considerato una “pillola” di ricostituente naturale, ma dal sapore delicato e sfizioso. La sua coltura è particolarmente sviluppata in tutti gli Stati dell’India del Sud.

La nostra frutta secca

Condividi

Hai aggiunto: Hai rimosso:

Tot. ordine spedizione inclusa: ( prodotti)

Procedi all'acquisto
Loading...