- Edizione Limitata
![Fichi Secchi Naturali [edizione limitata] Fichi Secchi Naturali [edizione limitata]](https://www.fruttaebacche.it/1356-pdt_540/fichi-secchi-naturali.jpg)
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Esclusiva Frutta e Bacche
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Puoi comprare i fichi essiccati in confezioni ideali per veri appassionati di frutta secca: 1kg.
Ingredienti: Fichi. Può contenere tracce di ARACHIDI e FRUTTA A GUSCIO.
Origine: Turchia, Grecia
Valori nutrizionali
Ingredienti | Fichi. Può contenere tracce di ARACHIDI e FRUTTA A GUSCIO. |
Peso | 1kg |
Modalità di conservazione | Conservare in luogo fresco e asciutto. |
Dichiarazione nutrizionale | valori medi per 100 g: |
Energia | 1213 kJ / 287 kcal |
Grassi | 1.9 g |
di cui acidi grassi saturi | 0.3 g |
Carboidrati | 60 g |
di cui zuccheri | 56 g |
Fibre | 10 g |
Proteine | 2.5 g |
Sale | 0.25 g |
Rame | 0.33 mg (33% VNR*) |
Potassio | 804 mg (40% VNR*) |
Fonte | analisi Euro Company |
Origine | Grecia, Turchia |
Nutrienti | Fibre, Potassio, Rame |
VNR | *Valore Nutritivo di Riferimento |
Etichetta e confezionamento | Le immagini sono inserite a scopo illustrativo, il prodotto può subire modifiche in base alla disponibilità di magazzino e alla grammatura selezionata. |
Prodotto | Fichi |
Curiosità
I fichi erano un frutto molto noto ai popoli dell’antichità, come greci e romani; sono citati anche nel Vecchio Testamento, come simbolo di abbondanza. Coltivato come una delizia rara e ricercata nei giardini paradisiaci dei babilonesi, era venerato dagli egizi come albero della vita e dell’immortalità, dal quale ogni giorno rinasceva Ra, il dio Sole, e dal quale si traeva il legno più pregiato per i sarcofagi destinati ad accompagnare i defunti nell’aldilà. Il fico conosciuto dagli Egizi era il sicomoro (Ficus sycomorus), mentre quello coltivato a Roma era il Ficus ruminalis, pianta della Fortuna protettrice del focolare domestico e collegata alla fondazione di Roma: è infatti all’ombra delle sue foglie che Romolo e Remo furono allattati dalla lupa. Anche in Grecia il fico era sacro, legato a Dioniso, il dio della linfa e dell’energia naturale; e nei culti agrari primitivi la “rivelazione del fico” era un rituale di iniziazione ai segreti della fecondità.
Molte parti del fico hanno proprietà terapeutiche, in particolare: Gemme fresche: l’attività è da attribuirsi agli enzimi digestivi contenuti; regolarizza la motilità e la secrezione gastroduodenale, soprattutto in soggetti con reazioni psicosomatiche a livello gastrointestinale. Foglie: raccolte da maggio ad agosto e fatte essiccare lentamente, contengono furocumarine, bergaptene, psoralene, cumarine, lattice; hanno proprietà emagoghe, antinfiammatorie, espettoranti e digestive, ma le fucomarine possono creare problemi di fotosensibilizzazione. Frutti immaturi, parti verdi e giovani rametti: il lattice che sgorga dai tagli contiene amilasi e proteasi, viene applicato per eliminare calli e verruche per l’azione caustica e proteolitica; va usato con cautela: è ustionante ed irritante per la pelle.
Frutti freschi: assunti in quantità hanno un effetto lassativo. Frutti essiccati: ricchi di vitamine A e B, proteine, zuccheri e sali minerali (potassio, magnesio, calcio) hanno proprietà emollienti, espettoranti e lassative. Si ricorda comunque che anche le foglie hanno in parte caratteristiche irritative per il contatto di fregamento con la pelle, la sensibilizzazione è enfatizzata dal calore e dall’esposizione ai raggi ultravioletti, soprattutto in soggetti predisposti; è invece limitata da semplice risciacquo con acqua e permanenza lontano dall’irraggiamento solare, anche indiretto, per qualche ora. È diffusa la credenza che il lattice del fico aiuti ad abbronzarsi, ma in realtà l’applicazione di lattice di fico sulla pelle e successiva esposizione di questa alla luce solare intensa comporta invece lesioni ed ustioni, anche gravi.
Il caprifico (ficoraccia) è stato utilizzato storicamente nel territorio laziale come segnalazione di pericolo presso le aperture dei pozzi dei cunicoli di drenaggio, tipici delle zone del Parco regionale di Veio, che essendo disseminati nelle vallate allo scopo di drenare le acque meteoriche, costituiscono (ancora oggi) pericoli per le persone e per gli animali da allevamento. La pianta della ficoraccia è stata inoltre artificialmente piantata in quei terreni adibiti a pascolo privi di zone d’ombra, allo scopo di fornire riparo dal sole estivo alle persone ed agli animali nei pascoli.
Nutspaper, 2/2011
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