More di gelso: benefici, varietà, valori nutrizionali e dove trovarle

More di gelso: benefici, varietà, valori nutrizionali e dove trovarle

More di gelso

La mora di gelso ha un’alta resa di fruttificazione in molti Paesi, specialmente asiatici, e una lunga tradizione di utilizzo nella medicina tradizionale e come alimento commestibile. Inoltre, gli estratti e i componenti attivi del gelso hanno mostrato numerose caratteristiche biologiche, tra cui attività antiossidanti, che hanno riscosso un crescente interesse da parte di ricercatori e aziende farmaceutiche.

Cosa sono le more di gelso?

Le more di gelso nere sono il frutto del Morus nigra, appartenente alla famiglia delle Moraceae, pianta importata dall’Asia. I frutti sono commestibili, a forma di mora, con una grandezza compresa tra 1,3 e 2,5 cm. Botanicamente il frutto non è una bacca, bensì un frutto collettivo. Le basi carnose dei fiori impollinati cominciano a gonfiarsi e alla fine diventano completamente alterate nella consistenza e nel colore, diventando succulente, grosse e ricche di succo. In apparenza, ogni piccolo fiore gonfiato assomiglia approssimativamente alla drupa individuale di una mora.

Aspetti botanici e origini delle more di gelso

Il dibattito tra gli storici sull’origine e sulla prima introduzione del gelso in Italia è ancora in corso. Molti sono d’accordo nel sostenere che le due principali specie di gelso, Morus alba e Morus nigra, provengono dall’Asia, la prima dalla Persia e la seconda dal lontano est, ma sembra che sia stato il gelso nero (Morus nigra) il primo ad essere adattato e coltivato per i suoi frutti, non solo a fini alimentari ma anche per scopi medicinali, da Greci e Romani. Il gelso bianco, invece, è stato introdotto in Occidente assieme al baco da seta nel XII secolo. La sua grande importanza derivava dal fatto che si trattava di un alimento praticamente insostituibile per il filugello, ovvero il baco da seta. In Italia fu introdotto sempre nel secolo XII da Ruggero II, re delle Due Sicilie. La coltivazione del baco da seta si sviluppò in Europa durante i secoli XVIII e XIX, ma nel momento in cui questa attività è diventata marginale in Italia anche il gelso è diventato una coltura sporadica e, in genere, è possibile ritrovarne vecchi esemplari solo in prossimità dei casolari dove sono impiegati con funzione ombreggiante o per l’occasionale raccolta dei frutti. 

La pianta di gelso è un arbusto che può crescere dai 3 ai 10 m di altezza, con un diametro di 0,5 m. Il gelso nero (Morus nigra) è caratterizzato da foglie piuttosto rigide, cuoriformi alla base, ruvide nella pagina superiore e pelose nella pagina inferiore. I frutti sono più o meno sessili, di colore nero violaceo e di sapore, come già anticipato, gradevole. L’albero è a foglie caduche, alto dai 15 ai 20 metri, con corteccia solcata di colore bruno-grigiastro. Cresce più lentamente del gelso bianco e ha una chioma di forma globoso-espansa. Il gelso bianco, invece, presenta foglie tenere, obliquamente cuoriformi alla base, intere o lobate specie nei polloni, glabre nella pagina superiore e pubescenti in quella inferiore, con margini dentati in base alla cultivar. L’albero di gelso bianco cresce velocemente e raggiunge grandi dimensioni (fino a 20 metri di altezza circa), se lasciato sviluppare naturalmente.

More di gelso varietà

Le varietà più importanti di more di gelso sono:

  • 4 Seasons: ritrovato nel nord di Taiwan nel 1957, è attualmente il genotipo più piantato nell’area, con frutti neri di media grandezza, media dolcezza e resa abbondante;
  • Kokuso (Korean): presenta un frutto nero, grande e saporito;
  • Beautiful day: frutto bianco, piccolo e molto dolce;
  • Middleton: la cultivar, rivenuta in un vivaio australiano nel 1020, produce un frutto nero di buona qualità;
  • Contorted: pianta ornamentale di dimensioni medie, i frutti possono essere di colore rosso o nero;
  • Rupp’s Romanian: bacche grosse, di colore nero;
  • Dwarf Everbearing: piccoli frutti neri molto dolci;
  • Tehama: l’albero adulto è molto grande e produce frutti bianchi carnosi;
  • Dwarf mulberry ‘Issai’: frutti di colore nero, varietà adatta ai climi umidi; 
  • World’s Best: cultivar nana asiatica, produce frutti neri;
  • Florida Giant: frutti di colore nero.

More di gelso proprietà

Le more di gelso nere sono ricche di fibre, calcio, potassio, manganese, acido pantotenico, vitamina K e biotina. Sono inoltre fonte di ferro, magnesio, fosforo, rame, tiamina, niacina, vitamina B6 e vitamina E.

More di gelso curiosità

Fino al VI secolo, la Cina aveva il monopolio europeo della seta, pagata a peso d’oro da romani e bizantini. La via della seta attraversava tutta l’Asia centrale, portando il prezioso prodotto in Europa grazie a una fitta rete di intermediari. A lungo si pensò che fosse prodotta dagli alberi di gelso bianco, fino a quando due monaci, nel 555 d.C. introdussero nel vecchio continente alcune uova del bombice del gelso, i cui bruchi sono i bachi da seta, all’interno dei propri bastoni, rischiando la loro stessa vita. Tra le leggende che si narrano sul gelso, però, la più delicata e nello stesso tempo tragica è quella che Ovidio racconta nelle “Metamorfosi”. Piramo e Tisbe, ci racconta l’autore classico, erano due giovani babilonesi che si amavano, contrastati dalle loro famiglie e costretti a parlarsi unicamente attraverso una fessura nell’alto muro che divideva le loro case. Resosi conto che i genitori di entrambi non avrebbero mai acconsentito al loro matrimonio, decisero di fuggire e si diedero nei pressi di un gelso dove Tisbe giunse per prima. Spaventata dalla comparsa di una leonessa con le zanne ancora sporche di sangue per il pasto appena consumato, la giovane fuggì, perdendo il velo che era solita indossare dal capo. Piramo, giunto poco dopo, nel vedere la leonessa strappare il velo di Tisbe, pensò che l’amata fosse stata sbranata dalla belva e, folle di dolore, si ferì a morte con la sua spada. Quando Tisbe fede ritorno e trovò il suo amato senza vita, maledì l’albero: “porterai per sempre frutti scuri in segno di lutto, per testimoniare che due amanti ti bagnarono con il loro sangue”. Poi, disperata, si trafisse con la stessa spada usata da Piramo. Da allora, i frutti del gelso nero, quando maturano, assumono un colore porpora scuro.

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Fonti:

Nutspaper “Frutti Rossi” 4/2018

Francesca Buccella, I macro e micro nutrienti nella frutta secca, disidratata, nei semi oleosi e nei prodotti macinati, NutsforLife Edizioni, 2020

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