La frutta secca è ormai entrata di diritto a fare parte dell’insieme dei cibi “alleati della salute”. Per anni considerata un alimento da consumare per “sfizio” e assolutamente non adatto ad un regime alimentare sano, sta vivendo un periodo di grande riscoperta grazie alla ricerca scientifica che ha permesso di andare oltre il mero concetto di apporto calorico in favore dell’analisi dei micro e macronutrienti contenuti in essa.
Grazie al contenuto di acidi grassi insaturi, fra cui omega-3 e omega-6, proteine, fibre, minerali, vitamine e fitonutrienti ad azione antiossidante la frutta secca viene ora considerata un alimento che, se inserita all’interno di un regime alimentare bilanciato, contribuisce al mantenimento dello stato di salute. Ovviamente è importante non farsi prendere la mano e non esagerare nei dosaggi per evitare di incorrere in accessi calorici: la porzione consigliata dalle linee guida nazionali ed internazionali è di 30g che può subire delle variazioni in base al metabolismo e allo stile di vita di ogni individuo.
In Italia il termine “frutta secca” si riferisce generalmente a noci, nocciole, mandorle e in generale ai semi oleosi edibili di alcune piante, contenuti all’interno di una drupa (un frutto carnoso che contiene un solo seme). Le arachidi, per via delle caratteristiche nutrizionali simili, vengono spesso inserite in questa categoria anche se in realtà si tratta di leguminose, la stessa famiglia dei fagioli.
In Spagna questa categoria viene identificata con il termine “frutos secos”, mentre in Portogallo e Brasile si parla di “fruta seca”, ma vi siete mai chiesti come si si dica nel resto del mondo? In Francia ad esempio si parla di “fruits à coque”, che letteralmente significa “frutta a guscio”, mentre in Inghilterra si traduce con “tree nuts”, in Germania “trockenfruechte” e in Olanda “noten”.
La Turchia è un grande produttore ed esportatore di frutta secca di tutti i tipi, soprattutto di nocciole, per definire la categoria “frutta secca” in questo paese si parla di “kuruyemiş”.
La frutta secca non viene consumata solo in Europa, ma fa parte della cucina tradizionale di molti paesi Orientali come India, Giappone e Cina, quest’ultima è anche un grande esportatore. In Cina si parla di 干果 – ganguo, in Giappone 乾燥ナッツ - kansoo nattsu, mentre in India नट्स – nats.
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