La dolcezza esotica dell’ananas

La dolcezza esotica dell’ananas

Tagliato orizzontalmente a metà, sotto le sue scaglie legnose sembra splendere come un piccolo sole tropicale.

Il suo suggestivo aspetto, che lo fa assomigliare a una grossa pigna, ci è da tempo familiare, ma suscitò grande meraviglia (e timore) agli occhi dei primi occidentali che se lo trovarono davanti. Cinque secoli fa, Carlo V, re di Spagna, vedutoselo offrire in dono da Cristoforo Colombo (appena ritornato dalle presunte Indie), rifiutò addirittura di assaggiarlo, nonostante la fama della sua squisita dolcezza. Una fama non usurpata, che lo ha portato sulle tavole di tutto il Pianeta. Coltivato in diverse varietà alle latitudini tropicali, può arrivare a pesare oltre 5 Kg e raggiunge i 30 cm di altezza. L’ananas può essere raccolto durante tutto l’anno, ma una volta staccato dalla pianta smette di maturare. È un prodotto dell’architettura naturale che richiede tempo per prendere forma. Alla pianta servono infatti ben 18 mesi per sviluppare il frutto, il quale, in realtà, nasce l’unione dei sepali prodotti dai tanti fiorellini che crescono sullo stelo breve e robusto della pianta. Decine di piccoli frutti che maturano insieme in un unico “corpo” collettivo. Solo gli ananas maturi al punto giusto possiedono però il caratteristico sapore dolce contrastato dal retrogusto gradevolmente acidulo.

Il frutto è pronto per essere colto quando emana un profumo intenso e la sua polpa mostra un bel colore giallo oro uniforme.   In cucina l’ananas può fare la sua figura lungo tutto l’arco delle portate di un pasto. Ravviva le insalate fresche, si accompagna alla carne di pollo, di maiale e, sempre più spesso, viene abbinato anche alle carni grasse. Non si contano poi i dessert di cui è l’ingrediente principale. Si può conservare essiccandolo, sciroppandone le fette o ricavandone una squisita confettura. È un frutto buono da mangiare, ma ottimo anche da bere. Il suo succo è considerato prelibato e se ne può ricavare addirittura un vino. L’ananas ha un basso contenuto calorico eppure è molto nutriente, contiene vitamina A, B e C ed è ricco di sali minerali. Ciò che però lo rende unico nel suo genere è la presenza, nella sua polpa e nel suo gambo, della bromelina. Questo “miracoloso” enzima proteico (scoperto proprio grazie all’uso diffusissimo dell’ananas nella medicina popolare) ha la proprietà di favorire i processi digestivi, stimola la microcircolazione, è un potente antinfiammatorio, accelera la guarigione delle ferite ed è utile come decongestionante. Oltre alle sue virtù salutari, è molto ricercato per i benefici che può portare all’aspetto estetico del corpo.

Secondo alcuni brucerebbe i grassi della carne e sarebbe utile anche per curare la cellulite. Esiste anche una dieta a base di ananas che sfrutta la sua capacità di inibire l’appetito. Per le sue proprietà, l’ananas era considerato dagli indigeni dell’isola di Guadalupa un prezioso simbolo di ospitalità. Veniva infatti appeso all’ingresso delle abitazioni, e non per caso fu offerto a Cristoforo Colombo come dono di benvenuto. Oggi uno dei maggiori paesi produttori di questo frutto è il Sudafrica che arriva ad esportarne annualmente oltre 160 milioni di tonnellate.

La nostra frutta secca

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