Pitaya: benefici, varietà, valori nutrizionali e dove trovarla

Pitaya: benefici, varietà, valori nutrizionali e dove trovarla

Pitaya

Pressoché sconosciuta fino a metà degli anni ‘90, la pitaya o frutto del drago oggi rientra a pieno titolo nella categoria della frutta esotica. Grazie al colore e alla forma attraenti, la pitaya ha ottenuto un riconoscimento mondiale, prima come pianta ornamentale e poi come pianta da frutto. In questo articolo vi sveliamo le principali informazioni sui benefici, le varietà, le proprietà e i valori nutrizionali della pitaya.

Pitaia

Cos’è la Pitaya?

La pitaya è il frutto della pianta, Hylocereus undatus, nome scientifico che deriva dalla parola greca hyle (legnoso) e dalle parole latine cereus (cera) e undatus (increspato, ondulato), in riferimento alla forma dei bordi degli steli. Il frutto della pitaya è simile ad un carciofo a causa delle numerose squame che la ricoprono. La buccia varia dal rosa scuro al rosso porpora passando dal giallo, con eventuali sfumature verdi nelle squame di copertura.

Aspetti botanici e origini della Pitaya

Le origini della pianta della Pitaya, ovvero Hylocereus undatus, appartenente alla famiglia delle Cactaceae, sono ignote benché la si ritenga essere nativa dell’America centrale. Lo Hylocereus è una specie di cactus rampicante, perenne ed epifita (pianta che vive su altre piante, sfruttandole come sostegno senza utilizzarle per nutrirsi) appartenente all’ordine delle Caryophyllales. Le radici inferiori aderiscono a rocce, muri e/o alberi, formando masse dense. Le radici aeree, invece, raccolgono acqua e nutrienti dall’ambiente circostante. Gli steli carnosi color verde sono lunghi anche più di sei metri e hanno margini ondulati. Ai margini dello stelo si sviluppano boccioli di fiori di forma cilindrica e colore verde chiaro, che dopo 16-17 giorni portano alla formazione del fiore. Il fiore color crema, conosciuto anche con il nome di “Regina della notte” e “Fiore di luna” per la sua fioritura notturna o “Donna nobile” per la sua bellezza, arriva fino a 36 cm di lunghezza e 23 di larghezza, ha una forma a campana bianca o rosa e un profumo intenso. Questa pianta produce un frutto reso attraente dalla buccia, i cui colori possono variare dal rosa scuro al rosso porpora passando dal giallo. Ha forma oblunga, dimensioni medio-grandi e presenta una buccia ricoperta da numerose squame. La polpa è deliziosa nel gusto, succosa e cremosa, con un sapore dolce che richiama la pera e il kiwi. A seconda della varietà può essere bianca, rossa o magenta, ma sempre costellata da numerosi piccoli semi neri commestibili e ricoperti da mucillagini e simili a quelli presenti nei kiwi.

Pitaya varietà

Ci sono molte varietà di piante di pitaya che si caratterizzano per quantità di frutta prodotta, nonché dimensione e forma dei frutti stessi. Le principali varietà sono:

  • American Beauty
  • Cosmic Charlie
  • Dark Star
  • David Bowie
  • Delight
  • Guyute
  • Halleys Comet
  • Makisupa
  • Neitzl
  • Physical Graffiti
  • Purple Haze
  • Seoul Kitchen
  • Thompson

Pitaya proprietà

La polpa costituisce il 70-80% del frutto maturo. La pitaya è ricca di nutrienti come antiossidanti, acidi grassi polinsaturi, diverse vitamine del gruppo B, carotene, proteine e calcio. È inoltre fonte di fibre, magnesio, potassio, vitamina K, ferro, fosforo, zinco, manganese, vitamina C e vitamina E

Pitaya benefici

I semini contenuti nella polpa contengono una grande quantità di olio con proprietà benefiche, dovute alla presenza significativa di vitamina E e acidi grassi essenziali. Inoltre, le mucillagini che li ricoprono hanno un blando effetto lassativo.

Pitaya Curiosità

La pitaya viene consumata fresca tagliando il frutto per il lungo e raccogliere la polpa con un cucchiaino. Dalla pitaya si ottengono anche succo e purea e un vino popolare in Malesia.

Frutto del drago

La pitaya si chiama anche “frutto del drago” perchè ha una storia legata a un’antica leggenda cinese. Si narra che migliaia di anni fa, nel bel mezzo di violente battaglie contro i draghi, fu creata la pitaya, prodotta dai draghi subito dopo aver emesso il loro ultimo “Getto di Fuoco”. Il frutto veniva poi portato in dono all’Imperatore come simbolo della vittoria.

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Fonti:

Nutspaper “Pitaya Cocco” 2/2018

Francesca Buccella, I macro e micro nutrienti nella frutta secca, disidratata, nei semi oleosi e nei prodotti macinati, NutsforLife Edizioni, 2020

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