Siamo costituiti di cellule e le cellule sono costituite da ciò, che per anni, introduciamo nel nostro corpo. Seguire un certo regime alimentare e un preciso stile di vita non è sicuramente trascurabile ai fini di una completo stato di benessere.
Nutrirsi non è semplicemente alimentarsi, è un fenomeno molto più complesso che sottintende anche la qualità, di quello che introduciamo nel nostro corpo e la modalità con cui lo facciamo.
Gli ultimi studi in campo medico scientifico avallano la teoria che il cibo non soltanto, va a soddisfare un bisogno fisiologico, ma anche un bisogno psicologico. La scelta di un determinato alimento o di un altro, influisce non solo sul nostro stato di benessere, ma anche sul nostro umore e questo andando a coinvolgere uno degli apparati più importanti del nostro organismo: l’apparato endocrino.
Oggi si parla molto di cibo, di cucina. Tra amici, alle feste, questo tema tiene testa ad altri argomenti tipici del lifestyle come la moda, i gossip dei vip ecc, ciononostante c’è molta confusione, le informazioni sono tantissime, spesso in contrasto tra di loro, quindi districarsi nella giungla dei suggerimenti risulta un arduo compito e il “fai da te” è decisamente sconsigliato per non insorgere in problematiche gravi, tra cui, alcune disfunzioni alimentari.
Molte delle problematiche alimentari “di oggi” quali binge eating, ortoressia, fame nervosa e le più comuni anoressia e bulimia, hanno alla base un distorto rapporto con il cibo.
Un “nutrimento” a tutto tondo, che influenzi quindi mente-corpo risulta essere fondamentale ai fini della risoluzione del problema e alla riacquisizione di un corretta relazione con ciò che scegliamo di introdurre nella nostra dieta. Se ripercorriamo la storia, abbiamo innumerevoli esempi di come il cibo abbia sempre rappresentato il fulcro della civiltà, oltre che della socialità. Il cibo ha sempre avuto un forte valore simbolico: viene consumato all’interno dei rituali, in alcune culture viene offerto ai defunti, rappresenta nelle fiabe l’alimento magico per eccellenza, nel bene e nel male.
Il cibo è quindi alimento sacro alla base della trasformazione: dal mito della Lupa (di Romolo e Remo) alla torta di Alice (Alice nel Paese delle Meraviglie) ad Hansel e Gretel, a Biancaneve ad Eva, solo per citarne alcuni.
Ci rimane facile capire quindi che, al di là dei talent di cucina attuali, il food ha sempre avuto un ruolo importante nelle nostre culture e anche se la nostra società passerà alla storia come “malata di cibo” nella realtà abbiamo tantissime incoerenze, come la “fame di conoscenza” quasi maniacale riguardo all’alimento a come è composto a cosa serve a come lo cucino, fino alla crescita smodata di patologie collegate all’uso incontrollato di cibo come: la sindrome metabolica, il diabete, l’obesità e le patologie coronariche e tumorali.
E.Bach, medico e floriterapeuta inglese ci ricorda che:
“La salute è la completa e armonica unione di anima, mente e corpo; non è un ideale così difficile da raggiungere, ma qualcosa di facile e naturale che molti di noi hanno trascurato”
Associare il cibo alla salute e alla prevenzione è al giorno d’oggi sempre più un impegno etico e morale, sapere che se la mia predisposizione genetica mi allerta verso una determinata malattia, sarà mio compito intervenire, facendo prevenzione “a tavola” e scegliendo uno stile di vita appropriato.
Scopriamo insieme nel dettaglio come poter intervenire in modo saggio per fare prevenzione, recuperare energia e portare il nostro organismo ad uno stato di benessere, con tre regole da non dimenticare mai.
- Prima regola: Scegliamo Bio, integrale, ove esiste la possibilità il biodinamico, scegliamo consapevolmente, scegliamo il più possibile il km zero, i produttori locali o tracciabili, scegliamo OGM free
- Seconda regola: Rispettiamo la stagionalità.
- Terza regola: Facciamo attenzione alla conservazione e alla cottura
E ora occupiamoci dei supercibi anche detti smart food o superfood, nostri alleati per un benessere a tutto tondo.
- Il primo della lista, appartenente al gruppo dei cereali è sicuramente l’avena, ricchissima di lisina, fosforo potassio e fibra e per questo motivo ben nota agli sportivi. E’ un cereale estremamente proteico, tonificante grazie al contenuto di vitamine del gruppo B e può essere gustato in mille modi diversi, anche se il consumo di fiocchi crudi è sicuramente il modo migliore per beneficiare delle sue proprietà. Gli ultimi studi sul diabete e danno di zuccheri nella dieta, hanno mostrato interesse nei confronti di questo chicco proprio perché aiuta a ridurre i livelli di zuccheri e di colesterolo nel sangue. E’ inoltre il cereale “anti stanchezza” per eccellenza, agisce sia a livello fisico e mentale, stimolando la peristalsi e provvedendo a “pulire” l’intestino.
- La mandorla, frutto secco oleoso, ricchissima di grassi insaturi, proteine, vitamine del gruppo B e zuccheri naturali, ricca di antiossidanti con la presenza di vitamina E e di minerali. La mandorla contiene anche emulsina, un enzima particolare che aiuta a scomporre gli amidi, motivo per cui, ad esempio, se preparo un pesto a base di mandorla per condire la pasta, il pasto risulterà più digeribile oltre che estremamente energetico. Anche le mandorle possono essere impiegate ovunque in cucina, per snack dolci o salati e prodotto estremamente importante è il suo “latte” con proprietà antinfiammatorie soprattutto sull’apparato gastrointestinale, anche il suo olio ha buone proprietà per la ricchezza di vitamina E e viene impiegato come terapeutico sull’intestino, ma anche per uso topico.
- Non bisogna per forza demonizzare la frutta tropicale, specialmente se bio o se conosciamo la sua filiera. Ecco perché la papaia (Essiccata frutta e bacche la puoi trovare qui: https://www.fruttaebacche.it/frutta-disidratata/papaya-naturale-40.html ) ad esempio, tipica dei Caraibi, può far parte del nostro regime alimentare. Contiene acido folico quindi è utilissima anche in gravidanza e per tutte le esigenze di astenia, contiene un enzima, la papaina, che favorisce la digestione delle proteine. E’ considerata un po’ uno degli elisir antiossidanti ed è un vero protettore per tutte le patologie gastrointestinali: ulcere, gastrite, stitichezza ecc. Si può gustare al naturale, essiccata, come integratore, oppure assieme al latte di mandorle per creare dei fantastici smoothies. Interessante è anche il contributo della papaina sul nostro sistema immunitario, recentemente alcuni studi stanno valutando proprio il suo apporto nei confronti del microbiota intestinale.
- Ultimo ingrediente di oggi, ma non per importanza: lo zenzero, pianta erbacea di cui si consuma il rizoma. Anche lo zenzero viene annoverato tra i cibi “sacri” e magici, specialmente nelle culture asiatiche dove viene impiegato per le sue proprietà medicinali. Olio esseziale, gingerina, resine e mucillaggini, conferiscono a questa radice l’effetto digestivo: anti gonfiore, antireumatico, stimolante, anti nausea, migliorativo della circolazione, ottimo antidoto contro il mal di testa e mal di denti. In cucina viene impiegato sia fresco, tagliato a fette sottili o in succo, oppure essiccato.
E dato che la miglior prevenzione comincia a tavola, vi lascio un vademecum per la vostra spesa che prende in considerazioni gli ormoni presenti nei cibi.
• L’eccesso di zuccheri semplici favorisce il crescere di insulina e glucagone (ormoni secreti dal pancreas) quindi preferite sempre l’integrale e gli zuccheri complessi (frumento, orzo riso mais ecc)
• Gli estrogeni, (ormoni sessuali femminili) sono strettamente collegati al cortisolo. Gli estrogeni sono presenti negli zuccheri, nei dolci, nel latte e nei latticini e nella soia. Bisogna quindi limitare l’uso di queste sostanze, non consumarle giornalmente e abbinarle a legumi e frutta secca che fungono da equilibranti tra insulina e livello di estrogeni.
• La serotonina è un ormone secreto dal sistema nervoso centrale e dalle cellule dell’intestino. Un livello equilibrato di serotonina, da un senso di sazietà e diminuisce la “voglia” di carboidrati. La serotonina è anche detta ormone del buonumore. A tavola scegli alimenti contenenti triptofano, precursore della serotonina che trovi in: avocado, miglio, amaranto ecc. Consumati alla sera migliorano la qualità del sonno.
• Gli ormoni tiroidei, secreti dalla tiroide sono molto influenzabili dallo iodio, quindi via libera alle alghe se il nostro metabolismo stenta a ripartire, ma attenzione nel caso di un lavoro eccessivo della ghiandola tiroidea o se si stanno assumendo farmaci è bene consultare uno specialista prima di inserire le alghe nella propria dieta.
Buona prevenzione a tutti! Ricordiamoci che curarsi con gli alimenti è la prima via verso il benessere.
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Paola Di Giambattista per www.fruttaebacche.it
Naturopata, Nutritional Cooking Consultant