Prugne
La prugna è un frutto antichissimo, introdotto in Europa circa 20.000 anni fa dai territori dell’Eurasia e del Nord America e attualmente coltivato in tutto il mondo. Le prugne secche sono particolarmente apprezzate per la loro dolcezza e sono perfette per fare il pieno di energia senza appesantirsi. In questo articolo abbiamo raccolto per voi le principali informazioni sui benefici, le varietà, le proprietà e i valori nutrizionali della prugna.
Prugna
Cos’è la prugna?
La prugna è il frutto del Prunus domestica, albero deciduo appartiene alla famiglia delle rosacee e originario, a seconda delle varietà, dell’Asia, dell’Europa o dell’America. La prugna può essere oblunga o tonda ricoperta di una cera biancastra (la pruina, che protegge il frutto dai raggi ultravioletti e impedisce l’eccessiva disidratazione), di colore giallo, rosso o violaceo.
Aspetti botanici e origini delle Prugne
Verso il 150 a.C., attraverso la via della seta, Greci e Romani introdussero le prugne nell’area del Mediterraneo. La pianta delle prugne, il cui nome scientifico è Prunus domestica, appartiene alla famiglia delle Rosacee come il pesco e il ciliegio ed è un albero da frutto diffuso nei frutteti, negli orti e anche nei giardini. Il Prunus domestica deriva probabilmente dall’incrocio spontaneo di due specie selvatiche: il prugnolo e il mirabolano, nel primitivo scenario dei paesi del Caucaso. Il tronco presenta una corteccia marrone-bluastra, lucida e liscia. La fioritura avviene nel periodo primaverile, i fiori, possono essere di colore bianco o leggermente rosati, uniti a 2, hanno 5 petali bianchi e si aprono prima della comparsa delle foglie, che sono ovali a margini seghettati. Il frutto è una drupa rotonda o ovale, con polpa filamentosa e buccia di colore giallo o rosso-violaceo, ma che può assumere anche altre colorazioni, verde-rosacea oppure blu intenso, il che indica varietà differenti. La polpa risulta morbida, ma non molle al tatto, il sapore dei frutti è lievemente acidulo. All'interno di trova un nocciolo oblungo, compresso, piuttosto ruvido.
Prugne varietà
Per quanto riguarda le prugne europee, le cultivar Stanley e President sono oggi le più coltivate. Di seguito alcune varietà derivate da Prunus domestica:
- Agostana
- Anna Spath
- Bella di Lovanio
- Burbank
- D’Agen
- Florentia
- Ozark Premier
- Regina Claudia
- Rusticana
- Ruth Gerstetter San Pietro
- Santa Rosa Shiro (o Goccia d’Oro)
- Stanley
- Verdacchia
Prugne proprietà
Le prugne sono ricche di fibre, potassio e rame. Sono inoltre fonte di manganese, acido pantotenico, vitamina E e vitamina K.
Prugne benefici
Le prugne hanno un gran numero di effetti benefici sull’organismo, tra cui:
- Potere antiossidante: le prugne sono infatti ricche di polifenoli, sostanze in grado di neutralizzare i radicali liberi, responsabili della degenerazione cellulare tipica dell’invecchiamento.
- Azione lassativa: le prugne sono ben note per la loro proprietà lassativa, tanto che in commercio vengono vendute soprattutto in forma essiccata come coadiuvante per il transito intestinale. Questa proprietà è principalmente legata alla presenza di zuccheri come il sorbitolo in grado di attrarre l’acqua nel lume intestinale, all’elevato contenuto di fibre e all’ossifenisatina
- Proprietà depurative: le prugne vengono anche utilizzate per contrastare la ritenzione idrica e per questo motivo sono inserite spesso in prodotti erboristici per drenare l’eccesso di liquidi nell’organismo. Le prugne secche non sono però particolarmente indicate in caso di diete dimagranti per il loro elevato contenuto di zuccheri.
- Proprietà energetiche: grazie agli zuccheri presenti in abbondanza, le prugne possono essere utilizzate anche a scopo energetico. Per questo sono utili in quelle condizioni in cui sia necessaria una rapida ricarica di energia, senza appesantire l’organismo, ad esempio durante lo sport.
Prugne Curiosità
Il pruno, Prunus domestica, è originario della zona del Caucaso e cominciò ad essere coltivato in Siria, principalmente a Damasco; i Romani, verso il 150 a.C., lo introdussero nell’area del Mediterraneo ma furono i Cavalieri della Prima Crociata a portarlo in tutta l’Europa intorno al 1200 d.C., dapprima in Francia, poi in Germania e così via.
L’origine della parola prugna è alquanto incerta: probabilmente, deriva dalla radice indoeuropea prus, bruciare, da cui deriva anche il greco pyrsòs, rosso, colore del fuoco ardente. La prugna sarebbe stata chiamata così, quindi, per il suo colore scuro, simile a qualcosa di bruciato, oppure per l’antica abitudine di usare il legno di pruno per il fuoco. In Cina le ragazze da marito contano le prugne mature rimaste sull’albero, per calcolare quando arriverà uno sposo anche per loro. Sono molto diffuse le grappe a base di prugna, la più nota delle quali è la Slivovitz, tipica della Slovenia, della Serbia e della Croazia, dove la coltivazione è sempre stata abbondante.
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Fonti
Nutspaper “Prugne” 1/2018
Nutspaper “Mela prugna pesca albicocca pera melone” 3/2017
Francesca Buccella, I macro e micro nutrienti nella frutta secca, disidratata, nei semi oleosi e nei prodotti macinati, NutsforLife Edizioni, 2020