Meglio frutta fresca o disidratata?
Che sia importante consumare frutta nella propria alimentazione è ormai un dato di fatto, ma frutta fresca e frutta disidratata possono essere messe sullo stesso piano?
Secondo un team di scienziati composto dal dottor Daniel D. Gallaher dell’Università del Minnesota, la dottoressa Andriana Kaliora dell’Harokopio University e il dottor Gary Williamson dell’Università di Leeds decisamente sì.
Una revisione pubblicata nel 2011 e presentata al World Nut & Dried Fruit Congress, dal titolo “Frutta disidratata tradizionale: uno strumento prezioso per soddisfare il fabbisogno giornaliero raccomandato di frutta”, sostiene che la frutta disidratata tradizionale, quindi non candita e non addizionata con zucchero o succhi concentrati, mantenga molte delle caratteristiche del suo corrispettivo fresco e possa quindi essere un valido snack.
La frutta essiccata tradizionale a cui appartengono albicocche secche bio, mele, prugne essiccate, fichi, uva sultanina, ma anche mango, ananas disidratato bio d e molti altri frutti e bacche, altro non è che frutta fresca privata della parte liquida. L’essiccazione è uno dei metodi di conservazioni più antichi del mondo e se viene fatta un'essiccazione a basse temperature (cioè al di sotto dei 42 gradi) mantiene inalterate molte delle caratteristiche nutrizionali della frutta fresca.
Infatti, come la frutta fresca, anche la frutta disidratata fornisce molti nutrienti essenziali fra cui fibre e minerali, oltre ad una serie di composti indispensabili per la salute, come le vitamine.
Differenza tra frutta fresca e disidratata
L’essiccazione è un metodo di conservazione molto valido, usato fin dall’antichità, che può essere effettuato con tempi e metodi diversi e consiste nella forte riduzione dell’acqua presente nell’alimento. Questo processo può comportare qualche cambiamento dal punto di vista nutrizionale.
La frutta disidratata Frutta e Bacche (l'ecommerce online di Frutta Secca e Frutta Disidratata Naturale) non contiene zuccheri aggiunti (contiene naturalmente zuccheri).
L’assenza di acqua la rende più resistente al deterioramento e più facile da conservare e trasportare, di conseguenza la frutta essiccata è disponibile tutto l'anno, facilmente incorporabile in altri alimenti e relativamente a basso costo. Tutte queste caratteristiche fanno della frutta disidratata un valido aiuto per promuovere l’aumento di consumo complessivo giornaliero di frutta.
Perché è così importante promuovere il consumo di frutta?
Nel 2017 l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stimava che circa 3,9 milioni di morti causate da diverse patologie possano essere dovuti ad un basso consumo di frutta e verdura a livello globale*. Il minimo raccomandato dal OMS, 400 grammi di frutta e verdura al giorno, equivale a cinque porzioni da 80 grammi.
La frutta disidratata in questo potrebbe contribuire ad aumentare l’assunzione di frutta in quanto la sua facilità di trasporto la rende consumabile in qualsiasi momento anche quando si è fuori casa o si va di fretta, cosa che generalmente rende difficile il consumo di frutta fresca che deve essere sbucciata, lavata e conservata.
Quanta frutta disidratata al giorno?
L’unica accortezza che bisogna avere con la frutta disidratata è evitare di eccedere con le porzioni: per evitare di incorrere in eccessi calorici è necessario consumarne un quantitativo inferiore rispetto alla frutta fresca. La porzione standard di frutta disidratata al giorno è di 30 g contro i 150 g del suo corrispettivo fresco. Infatti, come avviene per minerali e vitamine, con la rimozione dell’acqua anche gli zuccheri si concentrano!
Fino a pochi anni fa, la frutta disidratata non era considerata positivamente e non veniva inclusa nell’alimentazione quotidiana a causa di due ragioni principali:
- La confusione fra frutta disidratata tradizionale e snack a base di frutta trasformati: per molto tempo gli snack di frutta trasformati (merendine contenenti frutta, succhi di frutta fatti da concentrati, ecc.) sono stati promossi come soluzioni salutari per la merenda dei bambini salvo che nel 2015 un sondaggio inglese (Action on Sugars - May 2015) ha rivelato che l'85% di questi prodotti conteneva più zuccheri semplici delle caramelle gommose delle più note marche. Per associazione quindi anche la frutta disidratata è stata demonizzata come fonte di zuccheri semplici dannosi per la salute, anche se le recenti ricerche hanno confermato che questi prodotti non sono assolutamente paragonabili.
- La frutta essiccata era stata inserita nella lista degli alimenti il cui consumo andava limitato ai soli pasti, a causa del suo potenziale effetto dannoso sui denti: si tratta in realtà di una leggenda metropolitana. Le vecchie ricerche basavano i loro risultati sul fatto che la frutta disidratata tende ad attaccarsi ai denti, ma fortunatamente le ultime ricerche stanno sfatando questi falsi miti.
In conclusione, la frutta disidratata è semplicemente frutta a cui è stata rimossa l'acqua, perciò tutta la frutta essiccata potrebbe essere considerata una pratica alternativa alla frutta fresca, senza però ovviamente volerla completamente sostituire: l’acqua presente nella frutta fresca entra a far parte del fabbisogno idrico giornaliero del nostro organismo ed è quindi molto importante per mantenerci idratati, soprattutto nei periodi molto caldi.
Incoraggiare il consumo di frutta disidratata come snack al posto degli snack confezionati tradizionali dà l'opportunità di contribuire al miglioramento delle abitudini alimentari dei consumatori!
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Fonti:
*https://www.who.int/tools/elena/interventions/fruit-vegetables-ncds
Aksoy et al.; Traditional Dried Fruits: Valuable Tools to Meet Dietary Recommendations for Fruit Intake
http://www.freshplaza.it/article/84867/Frutta-disidratata-sfatiamo-il-mito-sugli-zuccheri
https://ilfattoalimentare.it/frutta-e-verdura-come-si-calcolano-le-porzioni.html
http://urban.bicilive.it/frutta-fresca-disidratata-differenze-vantaggi/